Sommario
Moliterno è uno splendido borgo dell’alta Val d’Agri, ricco di storia, tradizione e cultura, inserito nel Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese. Nei vicoli del centro storico si può sentire l’odore del rinomato Canestrato I.G.P., che viene stagionato nei caratteristici “fòndaci”.
Panorama di Moliterno – Foto Aaron Peterson/goBasilicata
“Il paesone”, così come gli abitanti sono soliti chiamare Moliterno, si sviluppa intorno al castello medievale. Da questo si diramano vicoli e stradine nei quali è facile imbattersi in storici palazzi nobiliari e antiche abitazioni in pietra.
Le origini della parte più antica dell’abitato, ossia lo sperone roccioso intorno al castello, sono legate a popolazioni lucane sannitiche. In seguito il borgo fu ripopolato dai superstiti della distruzione di “Grumentum” e dominato dai Normanni che fecero costruire il castello. Successivamente Moliterno passò sotto la dominazione degli Svevi prima, poi degli Angioini e degli Aragonesi che cedettero il feudo ad Antonio Sanseverino, principe di Salerno.
Sono diverse le cose da visitare a Moliterno: abbiamo stilato un elenco che vi permetterà di scegliere al meglio cosa fare nel suggestivo borgo della Val d’Agri.
Senza dubbio il simbolo e l’attrattiva principale di Moliterno è il Castello, intorno al cui si è sviluppato il resto del centro storico. Il primo nucleo della struttura ad essere costruito fu la torre di avvistamento longobarda, alta 25 metri. In seguito il castello fu completato dai Normanni e più volte trasformato nei secoli dalle dominazioni che si susseguirono. Ad oggi sono ancora visibili le mura di cinta e le due torri cilindriche merlate.
Castello di Moliterno – Foto Aaron Peterson/goBasilicata
Edificata intorno al XII secolo e sita sotto il castello, la Chiesa Madre di Santa Maria Assunta di Moliterno è la chiesa principale della cittadina della Val d’Agri. L’interno è a tre navate con cupola del 1754, mentre la facciata fu terminata solo nel 1885 e affiancata da due campanili rimasti incompiuti. La Chiesa custodisce un battistero del 1617, un dipinto di San Pietro attribuito a Simone da Firenze (XVI secolo), una grande tela di scuola napoletana raffigurante l’Ultima cena (XVII secolo) e quattro busti di evangelisti in cartapesta (XVIII secolo).
Chiesa Madre di Santa Maria Assunta di Moliterno
La Chiesa domenicana del Rosario fu costruita nel 1510 per il convento dei Domenicani, ampliata nel 1616 e ristrutturata nel 1666. Al suo interno si possono ammirare gli affreschi sulle volte delle navate e diverse altre opere di notevole valore, tra cui un pregevole coro ligneo del 1543 e un organo a canne della rinomata ditta Carelli. Dell’antico monastero si riconosce il chiostro, con il pozzo centrale e l’affresco con Cristo e la Maddalena del XVII secolo.
Chiesa del Rosario di Moliterno
Altro luogo degno di nota di Moliterno è senza dubbio la Chiesa francescana di Santa Croce del 1613, nel cui interno si trova una tela attribuita al pittore di Satriano di Lucania Giovanni De Gregorio detto “Il Pietrafesa”, raffigurante una famosa Deposizione dalla Croce, oltre ad altari intagliati, alzate lignee dorate ed un pulpito pensile.
Chiesa di Santa Croce di Moliterno
Tra chiese, cappelle e chiesette rurali, Moliterno è davvero ricca di architetture religiose, ecco a voi la lista dei luoghi di culto non citati in precedenza. Ecco i maggiori:
Chiesa della Madonna del Monte Vetere di Moliterno
A testimonianza della grande mole di cultura, storia ed arte che arricchisce la piccola cittadina di Moliterno, ci sono i numerosi palazzi antichi ancora oggi presenti nel nucleo urbano:
Atrio di Palazzo Gilberti, il municipio di Moliterno
Senza dubbio tra le tappe fondamentali di una visita a Moliterno ci sono i sei musei del MAM, nei quali si può ammirare la straordinaria collezione di beni artistici del Professor Giancarlo Aiello:
MAM Musei Aiello Moliterno
Sulle pendici del Monte Calvarosa, a 5 km dal centro abitato, è sita l’Oasi naturale Bosco Faggeto, luogo ideale per suggestive escursioni e passeggiate immerse nel verde: circa trecentocinquanta ettari di bosco ricco di enormi faggi che sfiorano i trenta metri, ma anche tigli, cerri, querce, aceri, lecci, carpini neri e pioppi. Oltre ai maestosi e secolari alberi, la flora dell’oasi si contraddistingue per l’incredibile varietà di orchidee spontanee.
La fauna del faggeto non è da mano: non è difficile infatti imbattersi in volpi, lepri, gatti selvatici, cinghiali e ricci.
Oasi naturale Bosco Faggeto di Moliterno
Moliterno è anche nota per aver dato i natali a diversi illustri personaggi, tra i più noti ci piace ricordare:
La stele dedicata al Generale Giuseppe Parisi a Moliterno
Fiore all’occhiello del borgo lucano è senza ombra di dubbio il Canestrato I.G.P., un formaggio pecorino (con una percentuale di latte caprino) dal sapore aromatico e piccante. Le origine di questo rinomato formaggio sono antichissime: alcune testimonianze del IV secolo mostrano come questo formaggio fosse già conosciuto anticamente, anche se i primi scritti che attestano la sua esistenza risalgono ai primi decenni del ‘600. Dal 1700 l’attività di stagionatura nei caratteristici “fòndaci” si trasformò in una vera e propria tecnica organizzata, che ha reso celebre Moliterno in tutto il mondo tanto che nel XIX secolo al porto di Napoli esisteva il molo Moliterno da dove partiva il formaggio per gli Stati Uniti.
I fòndaci sono locali (magazzini), simile a delle cantine, siti di solito sotto i palazzi nobiliari, a pian terreno o seminterrati, che forniscono quel microclima ideale che da al prodotto le peculiarità che lo contraddistinguono. I fòndaci sono costruiti a due o tre arcate e hanno il pavimento inclinato per consentire lo scolo della salamoia delle forme di pecorino.Il fòndaco più esteso e sicuramente il più importante è quello di Palazzo Parisi.
Ogni anno il 9 e il 10 agosto il comune dedica al suo prodotto principe la “Sagra del Canestrato di Moliterno”.
Il Canestrato di Moliterno